Come si compone e si prepara una tisana

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Una tisana è una preparazione acquosa, ottenuta estemporaneamente per decozione o infusione, di una miscela di droghe vegetali, dove per droga si intende la parte attiva della pianta utilizzata (foglie, fiori, radice, frutti, sommità, in alcuni casi anche la pianta intera).

Si utilizzano più piante officinali insieme, per ottenere un effetto sinergico, per modulare gli effetti di una o più piante e anche per dare un gusto gradevole alla bevanda finale.

Composizione

In genere nella composizione di una tisana si scelgono erbe con proprietà simili e con principi attivi con caratteristiche similari, poichè droghe contenenti principi attivi differenti come tannini e mucillagini ad esempio, potrebbero inattivarsi tra loro, rendendo inutile l'utilizzo della stessa.

Sarebbe buona norma inserire non più di 3, 4 o al massimo 5 piante nella composizione di una tisana, per evitare di fare un "minestrone" e perdere alcuni degli effetti delle singole piante utilizzate.

In genere si sceglie

1 pianta in grado di dare l'effetto salutare specifico ricercato

1 pianta con un effetto sinergico ma più generale

1 pianta modulatrice in grado di attenuare eventuali effetti collaterali, se presenti

1 pianta in grado di attivare gli organi emuntori (cioè quegli organi o apparati che metabolizzano, drenano ed espellono le tossine accumulate)

ed eventualmente1 pianta in grado di correggere o migliorare il sapore della bevanda finale

La formulazione di una buona tisana è un arte propria dell'erborista e del medico specializzato.

Preparazione

La preparazione della bevanda finale viene ottenuta principalmente per decozione o infusione della miscela preparata ed è un'operazione facilmente eseguibile tra le mura domestiche.

Il decotto si ottiene inserendo la miscela o la singola pianta officinale a freddo con acqua nel pentolino e portando ad ebollizione. Si lascia bollire per qualche minuto (in genere 5 minuti, ma per alcune radici anche fino a 30 minuti), si spegne la fiamma e si lascia riposare per un tempo variabile (in genere 5 -10 minuti). Quindi si filtra e si comprime il residuo, per estrarre una parte di principi attivi non ancora passati in soluzione, si lascia raffreddare e si beve.

Il decotto permette di estrarre un maggior numero di principi attivi dalla droga, in particolare se è coriacea come una corteccia, una radice o dei semi, ma causa la distruzione di altri principi attivi volatili, come gli olii essenziali o di parti delicate di piante come fiori, gemme e foglie.

La decozione non si fa mai per quelle radici, cortecce o semi contenenti come principi attivi degli olii essenziali, come ad esempio i semi di carvi, anice verde e le radici di liquirizia, angelica e curcuma.

Casi particolari in cui il decotto è preferibile per parti di piante delicate sono le foglie di carciofo e gli stimmi dei fiori del mais.

L' infuso si ottiene portando a ebollizione solo l'acqua in un pentolino e inserendo la miscela o la singola pianta officinale dopo aver spento il fuoco.

Dopo aver coperto il recipiente con un coperchio per evitare la perdita dei principi attivi più volatili, si lascia riposare per un periodo variabile, in genere 5-10 minuti, si filtra e si lascia raffreddare bene la bevanda, (un po' di più rispetto al decotto per evitare la perdita di principi attivi volatili dispersibili con il calore), prima di berla.

Altri metodi per la preparazione di una tisana sono la macerazione (si lascia riposare la miscela in acqua fredda) e la digestione (macerazione eseguita in acqua calda) e si applicano a preparazioni particolari (come l'argilla verde ventilata debatterizzata e i semi di lino).

Quantità di tisana per tazza e recipienti da utilizzare

La quantità di miscela o pianta officinale da utilizzare è variabile a seconda della pianta, ma in genere si utilizzano circa 2-3 grammi per tazza (da 100 a 150 ml) o 20 grammi per litro di tisana.

I recipienti da utilizzare per la preparazione di una tisana sono i comuni pentolini di casa, ma devono essere dotati di chiusura ermetica, per assicurare la minima perdita di principi attivi volatili, dispersibili con il calore.